La Federazione delle Banche di Credito Cooperativo compie 60 anni

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Un convegno-evento organizzato dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo in un luogo evocativo come l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia per ricordare e celebrare il felice traguardo del 60° anniversario di costituzione della Casa Comune della cooperazione bancaria.

Mentre il 18 giugno l’evento è riservato alla rappresentanza regionale, giovedì 19 giugno a partire dalle ore 9,30 la cooperazione di credito veneta ha pensato di riunire in un evento pubblico su invito le rappresentanze regionali e nazionali del Credito Cooperativo e tanti ospiti del mondo dell’economia e della finanza, del sociale, della cultura e della società civile per una mattinata densa di spunti e di proposte.

Il Convegno intitolato “Storie venete di frontiera – dal labirinto dei sentieri del fare al vero senso di comunità” è l’occasione per una riflessione su aspetti economici, finanziari e sociali del Veneto, in un percorso che analizzerà dati e tendenze per capire come nel territorio veneto sia stato possibile costruire un vero senso di comunità.

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, che rappresenta 9 BCC nel territorio veneto, si focalizzerà sulle azioni economico-finanziarie e sociali che vengono ispirate dallo Statuto di ogni BCC. Quelli che determinano dall’origine, oltre 140 anni fa, a dare sostegno economico, culturale, sociale e morale ai territori e alle comunità attraverso una essenza non altrimenti espressa nel panorama bancario italiano.

“Saranno per noi due giornate di ascolto, di confronto e di approfondimento- anticipa Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta BCC. L’occasione per una riflessione su una modalità di “fare banca” che ha consentito di includere finanziariamente e socialmente milioni di persone che non avrebbero mai potuto accedere al credito, fornendo un concreto strumento per cambiare il proprio orizzonte personale e familiare.

Racconteremo storie venete di frontiera, ovvero storie di persone rappresentative di questo Veneto, che possano darci una visione attraverso la loro percezione accademica e professionale, ma anche attraverso il loro agire, la loro cultura, i loro risultati professionali, i loro percorsi di vita, anche familiare.

Lo facciamo – spiega il Presidente- guardando al futuro e programmando azioni che dai percorsi del fare e dal labirinto ideologico dei tanti sentieri portino a definire un “senso di comunità” con visione e prospettiva. Il nostro obiettivo sarà dunque costruire un sentimento comune che sappia ricondurre in modo complementare e sinergico azioni diverse e attori diversi ad un unico traguardo condiviso locale, regionale e nazionale: azioni illuminate dai nostri valori più autentici, che ricerchino il Bene comune”.

Il programma dell’evento

Il programma della due giorni vede il 18 giugno protagoniste le BCC del Veneto all’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia per il Consiglio di amministrazione del sessantesimo anniversario.

Giovedì 19 giugno alle ore 9,30 inizieranno i lavori della sessione pubblica plenaria che prevede gli interventi di Pietrangelo Buttafuoco, Presidente della Biennale di Venezia (La bottega del futuro, tutta di arte, di economia e di commercio), l’intervista a Matteo Marzotto, imprenditore e civil servant (Costruire l’impresa del futuro con i mattoni della responsabilità sociale, dell’etica, dell’umanità), l’intervista a Luciana Traetta, Direttrice del penitenziario di Vicenza (Affrontare il male oscuro: scontare la pena tra opportunità di rieducazione ed esigenze di sicurezza), l’intervento del giornalista Paolo Possamai (Andrea Palladio, Elon Musk e il Veneto di domani).

Per la presentazione della ricerca “Il Veneto che cambia: dare fiducia ai territori” interverranno Piero Collauto, Direttore della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, Renato Mason Segretario della C.G.I.A. di Mestre, Aldo Bonomi sociologo e Chiara Tronchin ricercatrice della Fondazione Moressa.

Interverranno inoltre con riflessioni e commenti Augusto Dell’Erba (Presidente Federcasse), Sergio Gatti (Direttore generale di Federcasse), Giuseppe Maino (Presidente di Iccrea Banca s.p.a.).

Le conclusioni sono a cura di Flavio Piva (Presidente della Federazione Veneta BCC e di Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio.

Modera e conduce la mattinata di studi Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 ore.

Ricordi di 60 anni di cooperazione di credito

Per celebrare i 60 anni di costituzione della Federazione Veneta è stato prodotto da Galileus, la testata giornalistica online della Federazione, un docufilm per rivivere i ricordi legati a questa straordinaria esperienza di cooperazione di credito.

Sono i protagonisti stessi di questa storia, anche questa di frontiera, che rievocano i fatti salienti accaduti nella storia della Federazione, con la loro voce, le loro impressioni, i loro punti di vista.

Galileus, ha intervistato presidenti, direttori, amministratori di ieri e di oggi, che raccontano non solo la loro esperienza, ma anche le tappe fondamentali del percorso federativo, dalla nascita, all’evoluzione di strutture, servizi, organizzazione, passando per i momenti di difficoltà, le crisi bancarie, i raggiungimenti di sistema ottenuti con fatica, le soddisfazioni e anche le differenze di vedute che fanno parte della dialettica democratica all’interno della cultura cooperativa.

Lo studio sul Veneto

Lo studio scientifico commissionato dalla Federazione Veneta BCC alla C.G.I.A. di Mestre parte dall’interrogativo su cosa sia oggi e come stia cambiando il “senso di comunità”. Si tratta di un concetto molto complesso e in continua evoluzione, in cui intervengono diversi fattori di carattere economico, sociale, ambientale e psicologico.

Il concetto di comunità si è profondamente modificato, anche in conseguenza dei cambiamenti demografici e sociali che il Veneto ha vissuto negli ultimi decenni. È proprio su questi aspetti che la Federazione Veneta intende focalizzare la propria attenzione, per comprendere meglio quali siano le prospettive future del territorio e come offrire servizi capaci di rispondere ai nuovi bisogni della popolazione. La ricerca si concentra sui mutamenti che hanno interessato la comunità veneta e che ne hanno trasformato in modo sostanziale la composizione e la distribuzione.

Il video Dal labirinto dei sentieri del fare al vero senso di comunità. Le BCC venete e l’impegno sociale per il territorio sempre prodotto da Galileus porrà in luce l’attività delle Banche di Credito Cooperativo venete associate alla Federazione, raccontando una esperienza di impegno sociale per Banca: una sola, raccontata dai 9 Presidenti BCC e dalla Federazione, scelta tra tante esperienze di valore per testimoniare la passione convinta di sostegno alle comunità per progettualità sociali.

Un po’ di numeri del bilancio aggregato 2024

I numeri delle Banche di Credito Cooperativo in Veneto associate alla Federazione Veneta

Il 2024 si è caratterizzato a livello veneto per i risultati positivi, confermando la solidità e la crescita del settore. In particolare, la raccolta complessiva è aumentata del 6,8% rispetto al 2023, superando quota 29 miliardi di euro e gli impieghi sono aumentati dello 0,89% a 19,4 miliardi di euro.

“Il dato è interessante- commenta Piva- perché è in controtendenza rispetto al resto del sistema bancario, dimostrando invece quanto le BCC siano vicine concretamente alle comunità, alle famiglie per i loro progetti di vita e alle PMI per investimenti soprattutto in tecnologia, in processi di digitalizzazione, in interventi in ambito di sostenibilità e di efficientamento energetico. Ma anche per ampliamenti strutturali, per l’organizzazione aziendale, per nuove progettualità e l’assistenza verso nuovi mercati. In questo l’apporto industriale e di coordinamento della capogruppo Iccrea Banca è stato essenziale e pone le BCC venete in condizione di seguire bene anche imprese più grandi per progetti in pool che richiedono capitali e competenze specifiche”.

L’utile di esercizio aggregato è aumentato del 4,0%, attestandosi a 304,3 milioni di euro, grazie alla crescita del margine di interesse e soprattutto delle commissioni nette, che dimostrano l’attività capillare e dinamica delle BCC sul territorio con i loro servizi. Le spese amministrative sono aumentate del 4,7%, ma il Cost/Income ratio è migliorato al 52,30%, segnalando una maggiore efficienza operativa. Dal punto di vista patrimoniale, il patrimonio netto è salito a 2,2 miliardi di euro, rafforzando la solidità delle BCC. Il ROE è leggermente sceso al 13,55%, mentre il ROA è migliorato all’1,36%. Sul fronte del rischio, il Credit Risk Ratio è aumentato allo 0,11%, riflettendo una gestione più prudente del credito.

“Ma ciò che più conta in questo momento è il fatto che le BCC stiano mantenendo i presidi sul loro territorio, anzi, in controtendenza con il resto del sistema bancario, che sta abbandonando le periferie e concentrando i servizi in poche aree, il Credito Cooperativo Veneto investe con nuove aperture di sportello” commenta il Presidente.

Un dato su tutti. In Veneto solo nel 2024 sono stati chiusi 64 sportelli bancari, che si aggiungono ai 108 chiusi nel triennio precedente. Le BCC invece passano da 374 sportelli nel 2021 a 380 sportelli nel 2024. Un segnale chiaro che le BCC rimangono e che attribuiscono valore strategico alla presenza fisica, all’assistenza, alla consulenza e all’accompagnamento delle aziende. Cresce anche la fiducia e il gradimento per il modello BCC. I soci in un triennio passano da 101 mila a oltre 109 mila unità.

“Due segnali chiari – chiosa Piva- che sottolineano quanto la vicinanza, la presenza fisica, la capacità di assistenza, di consulenza e di accompagnamento di aziende e privati alla fine premino l’azione delle BCC”.

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