La quinta edizione del Festival dell’Economia Civile a Firenze ci aiuta ad approfondire i segreti che hanno determinato il successo o il fallimento delle comunità e dei territori del nostro paese. Sul tavolo i grandi temi dell’accesso universale a sanità ed istruzione, forza cooperativa che moltiplica le energie individuali, partecipazione, cittadinanza attiva per stimolar nuove idee e nuovi percorsi di sviluppo. 

La logica del festival è quella di far convergere e di approfondire le buone pratiche di cui è pieno il Paese. Il consenso verso questo modo nuovo di vedere l’economia punta a dare soddisfazione e ricchezza di senso di vita, in un contesto che via via matura e allarga i propri confini culturali. Un pieno incoraggiamento in questo senso è stato dato alla platea del festival dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da Papa Francesco, che in due distinti messaggi hanno espressamente parlato dell’economia civile come speranza e possibile risposta. 

Questa visione diversa aiuta ad individuare le reazioni più promettenti alle crisi dei nostri tempi.

A Firenze abbiamo incontrato tanti giovani motivati, consapevoli delle emergenze e anche degli orizzonti che hanno di fronte. Abbiamo anche conosciuto giovani sindaci che lavorano in silenzio per costruire comunità “integralmente“ sostenibili, partecipate, davvero ispirate al bene comune. Questa freschezza e questa energia aiuteranno l’economia civile a diffondersi anche dal basso. 

Al centro del dibattito durante il Festival anche il “Manifesto per una Nuova Economia” firmato da 210 professori universitari italiani e stranieri. Partendo dal Manifesto, sono tre i punti fondamentali da sviluppare: inserire la sostenibilità e l’economia civile come materie trasversali in tutti i corsi di laurea; lo sviluppo di alleanze tra Università, terzo settore e imprese a supporto delle comunità locali e, infine, avere a disposizione strumenti di valutazione della sostenibilità integrale per le Università e i progetti realizzati. 

Nella cornice prestigiosa del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio sono intervenuti tra gli altri  Joseph Stiglitz (Economista e vincitore del Premio Nobel per l’economia nel 2001),  Shirin Ebadi (avvocatessa iraniana e Premio Nobel per la Pace nel 2003), Kaushik Basu (ex capo consigliere economico del Governo dell’India e capo economico della Banca Mondiale dal 2012 al 2016), Elsa Fornero (Economista e già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Dario Nardella (Sindaco di Firenze), Suor Alessandra Smerilli (economista, Università Lumsa), Stefano Zamagni (economista, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali).  

Galileus approfondisce questi temi, con alcune provocazioni. Scopriamo insieme cosa ci hanno risposto i nostri intervistati.

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